Il basalioma - Tumore della pelle

Ma che cosa è

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A cura del Dott. Marco Pedrazzoli - Chirurgo maxillo facciale - Milano

CHE COS'E' UN BASALIOMA?

In questa sezione è presente un approfondimento dedicato al carcinoma basocellulare, certamente più noto come basalioma, la più frequente malattia tumorale che affligge la pelle.

Si tratta di un tumore che prende origine dalle cellule dello strato basale dell'epidermide (da qui il termine basalioma) che profilerando in maniera incontrollata danno origine a questa neoplasia.

Generalmente il basalioma non rapppresenta una condizione pericolosa per la vita, in quanto il carcinoma basocellulare, a differenza dell'altro più frequente tumore epiteliale maligno carcinoma spinocellulare, non tende a dare metastasi, cioè a diffondersi a distanza, e, se diagnosticato rapidamente ed opportunamenente trattato, non ha la tendenza a riformarsi ed a lasciare reliquati di natura estetica.

Il basalioma ha tuttavia una spiccata tendenza ad accrescersi e ad infiltrarsi localmente e se trascurato può raggiungere dimensioni ragguardevoli, venendo così a creare un problema chirurgico perchè il suo trattamento pone delle importanti sfide in termini chirurgici ricostruttivi.

Questo è vero soprattutto in alcune zone del volto ad elevata valenza estetica. E' infatti intuitivo come un basalioma della punta del naso o delle palpebre di 2 centimetri non sia la stessa cosa di un basalioma di 2 centimetri localizzato su una spalla.

Qualunque sia la sede del basalioma e le sue dimensioni è importantissimo che il clinico ed i pazienti abbiano ben chiare quali sono le tappe del trattamento e che risultati aspettarsi sia a breve che a lungo termine.

Non tutti i basaliomi sono uguali.

Da un punto di vista clinico distinguiamo infatti diversi tipi di basalioma:

Il basalioma nodulare si presenta spesso come una massa rilevata a superficie irregolare traslucida, perlacea, e con presenza di telangectasie. Alle volte può essere ulcerata nella porzione centrale e presentare un orletto periferico rilevato.

Basalioma nodulare

 

La variante pigmentata può venire spesso confusa con una cheratosi seborroica o con un melanoma.

Basalioma pigmentato
 

Nel basalioma superficiale la lesione resta confinata all'epidermide e non invade il derma; è l'unico basalioma a poter essere trattato efficacemente con una terapia medica locale con immunomodulatori.

Il basalioma ulcerato tende ad assumere questa caratteristica fin dal suo sviluppo iniziale con tendenza ad infiltrare le strutture profonde fino a giungere alle strutture ossee.

Basalioma ulcerato

 

Nella sua variante sclerodermiforme il basalioma si caratterizza per la presenza di una lesione a placca che ricorda la localizzazione cutanea della malattia autoimmune da cui prende il nome. Ricorda una cicatrice atrofica e la diagnosi clinica spesso è difficile e ritardata.

Il basalioma multicentrico può presentarsi in modi diversi, ma la caratteristica di questo basalioma è quella di avere un pattern di crescita multifocale, presentandosi con più masse confluenti all'esame microscopico ma clinicamente non connesse tra loro, rappresentando quindi un grosso problema per il chirurgo in termini di radicalità.
In questi casi infatti non è infrequente dovere allargare più volte l'escissione pianificata per asportare completamente la neoplasia.

La terapia del basalioma

La terapia del basalioma, ad eccezione delle varianti superficiali, è di tipo chirurgico.

Quando il dermatologo ha posto la diagnosi di basalioma è necessario rivolgersi ad un chirurgo che valuterà, sulla base della sede, delle caratteristiche della lesione e delle sue dimensioni se procedere ad una escissione chirurgica e ad una eventuale ricostruzione con tecniche di chirurgia plastica o se procedere ad una biopsia incisionale.

Con la biopsia viene prelevata solo una piccola porzione della lesione allo scopo di effettuare un esame istologico di conferma del sospetto clinico.

Questo si verifica quando la diagnosi è dubbia.

Anche il dermatologo più esperto infatti può porre solo un sospetto clinico di basalioma, ma la certezza matematica della diagnosi si ha sempre e solo con l'esame anatomopatologico al microscopio.

E' molto importante effettuare questo accertamento iniziale soprattutto in presenza di lesioni dubbie e la cui asportazione darebbe luogo ad un difetto estetico giustificabile solo se effettivamente in presenza di una neoplasia.

Nel caso di lesioni di piccole dimensioni si può invece procedere direttamente all'asportazione.

La ricosrtruzione del difetto chirurgico creato può generalmente essere effettuata contestualmente alla fase demolitiva, sottoponendo quindi il paziente ad un solo intervento chirurgico.

Per alcune varianti di basalioma in cui c'è il rischio di non essere radicali nella asportazione, quando i margini sono mal definiti clinicamente, è invece più saggio procedere all'asportazione della lesione, attendere la risposta dell'anatomopatologo sul pezzo prelevato, e procedere alla ricostruzione del difetto chirurgico creato solo successivamente, generalmente qualche giorno dopo.

Questo comportamento chirurgico è indicato soprattutto quando le tecniche di chirurgia plastica utilizzate per la ricostruzione (ad esempio lembi interpolati o di trasposizione) sono particolarmente complesse ed una eventuale presenza di malattia residua sarebbe difficilmente identificabile al termine dell'intervento.

Esiste anche la possibilità, generalmente riservata a casi particolari, di effettuare l'analisi estemporanea dei margini della resezione chirurgica richiedendo al collega anatomopatologo la verifica immediata della radicalità.

In tale modo è possibile essere certi di aver tolto tutta la lesione ed è quindi possibile procedere immediatamente alla ricostruzione.

Tale tecnica è chiaramente vantaggiosa ma non sempre applicabile a causa dei costi elevati e dei tempi operatori aumentati.

Post intervento basalioma

Dopo l'intervento chirurgico generalmente il paziente viene rivisto a distanza di 5/7 giorni per la rimozione delle suture.

A distanza di 3 settimane il paziente deve iniziare a massaggiare le cicatrici con prodotti specifici che vengono consigliati dal chirurgo per rendere più elastica e morbida la cicatrice, contribuendo a migliorare il confort locale ed il risultato estetico.

Le ferite cutanee vanno protette dai raggi solari per almeno 6 mesi dopo l'intervento chirurgico. A tale scopo sono disponibili numerosi prodotti specifici per la cura delle cicatrici con fattori di protezione solari elevati (SPF 50+).

I pazienti che hanno presentato un basalioma devono affidarsi alle cure di un collega dermatologo di fiducia per dei controlli periodici al fine di identificare precocemente eventuali recidive (evento eccezionale se in presenza di un esame istologico con margini chirurgici indenni da neoplasia) o la comparsa di nuove lesioni sospette.

Dott. Marco Pedrazzoli

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